La crisi di mezza età
American Beauty parla di due famiglie molto diverse tra loro per caratteri e dinamiche, le cui storie si intersecano e in cui gli adulti vivono un delicato crocevia generazionale e i ragazzi il travaglio dell’adolescenza.
Ma come Erikson insegna, la crisi di mezza età può essere vinta grazie alla generatività, ovvero una nuova progettualità e una più profonda consapevolezza, o persa a causa della stagnazione, che può portare un individuo a non prendersi le responsabilità di una persona matura e a inseguire illusoriamente l’eterna giovinezza.
E in questo film, impantanati nello stagno, si trovano sia due padri impreparati, il debole e maldestro Lester Burnham (Kevin Spacey) e il rigido e impenetrabile Frank Fitts (Chris Cooper), sia due madri assenti, l’arrivista e iperattiva Carolyn (Annette Bening) e la casalinga depressa Barbara.
Il bivio della trasgressione adolescenziale
Anche l’adolescenza è un’età piuttosto complicata che, se non viene arginata con il giusto mix di regole (componente paterna) e affettività (componente materna), può sfociare in tentativi confusi e dannosi da parte dei figli di differenziarsi dalla famiglia d’origine, non agendo una sana trasgressione, ma una disubbidienza pericolosa e non protetta.
In casa Fitts, davanti alla violenta inflessibilità del padre ex colonnello che nasconde un segreto inconfessabile, e al vuoto emotivo della madre, l’adolescente Ricky (Wes Bentley) trasgredirà diventando uno spacciatore di marijuana, pur percependo dentro di sé una compassionevole delicatezza per il mondo che lo circonda, una ricettività che rivela la sua autentica identità. La frase che lo rappresenta è: “A volte c’è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla”, forse proprio per il divario così evidente con la bruttezza del contesto famigliare in cui è cresciuto.
E in casa Burnham, davanti alla frivola volubilità del padre che, dopo anni di inedia e svalutazione, slatentizzerà di colpo le frustrazioni represse, e all’isterica instabilità della madre, l’adolescente Jane (Thora Birch) deciderà proprio di scappare con lo “strano” Ricky.
I due giovani non supportati dai rispettivi genitori, cercheranno quindi di riparare vicendevolmente le rispettive ferite, provando a colmare la loro mancanza d’amore, mettendo così le basi per una relazione dalle fondamenta molto fragili…
Una società decadente che attende un rinnovamento
American beauty racconta la dissoluzione della famiglia contemporanea ma, più in generale, dipinge una società decadente, la nostra, che sta rapidamente perdendo la sua vera bellezza, fatta di sensibilità, empatia e comunanza, a favore dell’egocentrismo, della dissolutezza e dell’estetica, in conseguenza dell’esasperazione dei nostri aspetti più individualistici ed esibizionistici.
Ma, nonostante le brutture umane, a cui spesso le persone costringono se stesse e gli altri, c’è una magnificenza nelle piccole e nelle grandi cose del mondo che va conservata e testimoniata (come Ricky fa quotidianamente con la sua telecamera) e per cui vale la pena continuare a lottare, nell’attesa di un nuovo ciclo per l’intera collettività…
American beauty – Trailer e Trama
Se sei curioso, guarda il trailer del film su YouTube o leggi la trama su Wikipedia.