Capitan America – L’integrità può sconfiggere la disillusione

Capitan America

Il senso di giustizia batte l’alibi della disillusione

“Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione”
Edmund Burke

La Storia ci insegna che i veri uomini di giustizia non vengono piegati dalla disillusione. La fatidica frase “tanto non cambia niente” spesso diventa una facile giustificazione per non lottare per ciò in cui crediamo, un pretesto per non prenderci responsabilità, un comodo alibi per continuare a nascondere l’eroe potenzialmente presente in ognuno di noi.
Capitan America (Chris Evans) rappresenta proprio lo stereotipo dell’eroe, un uomo di giustizia (ma non un giustiziere), con un’etica ben chiara… sa cos’è giusto e cos’è sbagliato, e non è disponibile a scendere a compromessi… insomma sembra veramente essere posseduto dall’archetipo del salvatore!

Il bisogno di protezione collettivo

Prima di conoscerlo al cinema, questo personaggio è nato come fumetto nel 1941 per raffigurare un’America libera e democratica in contrapposizione alla dittatura tedesca, una forma di propaganda durante la Seconda Guerra Mondiale in un’epoca in cui gli Stati Uniti (e non solo) avevano più bisogno di paladini — reali e non — a loro salvaguardia. Non a caso, il “gadget” distintivo abbinato al capitano Steve Rogers non è la classica arma magica o supertecnologica da attacco, ma uno speciale scudo in vibranio, emblema evocativo di protezione (anche se poi verrà utilizzato ugualmente per offendere).

Più la luce è chiara, più l’ombra è scura

Considerato che la psiche è naturalmente attratta dalle grandi polarità, dove c’è un superbuono, deve necessariamente esserci un supercattivo (o più) da sconfiggere.
E anche in questo film, il primo avversario dell’exoterico “Cap”, moderno cavaliere senza macchia e senza paura, è l’esoterico Teschio Rosso, malvagia maschera ultranazista a capo dell’Hydra (una fittizia organizzazione occulta ed estremista in seno alla Germania hitleriana), diabolica deformazione del Superuomo di Nietzsche
A modo loro, entrambi incarnano figure alchemiche, esseri umani “alterati” da esperimenti segreti, con esiti molto differenti: luce pura, rettitudine, senso di libertà, contro ombra pura, assolutismo, delirio di onnipotenza.
Questi massimi dualismi sono incastonati dalla notte dei tempi nei profondi meandri della nostra mente e continuano tuttora ad affascinarci!

L’uomo normale

Dopo più di 70 anni, Capitan America vive oggi una nuova giovinezza, in quanto l’inconscio collettivo occidentale avverte sempre più il bisogno di un liberatore che possa soccorrere questa società malandata.
Insomma, sembra proprio che il mondo necessiti di eroi, ma facciamo molta fatica a trovarne, se non al cinema! E l’idea ricorrente è che un uomo normale non ce la possa fare…
L’attrazione per i soldi, per il successo, per la materialità delle cose ci rende più fragili perché poco equilibrati — e sostenuti — da aspetti più intangibili, ma fondamentali, come quelli psichici e spirituali. Abbracciare ciò che ci circonda con occhi diversi, più aperti e consapevoli del nostro cammino sulla Terra, ci aiuterebbe a far emergere le parti più eroiche, troppo frequentemente soffocate dalle nostre paure.

I grandi uomini

Il filosofo Ralph Waldo Emerson parlava di “Uomini rappresentativi“, i migliori che rendono sana la Terra, lo psicologo Erich Neumann di “Grandi individui“, i valorosi che grazie al loro percorso cambiano lo status quo collettivo. Fortunatamente, di tanto in tanto, un grande uomo incrocia i nostri comuni destini e ci aiuta a compiere un cambiamento. E tra i rari e preziosi esempi di rinnovamento e di giustizia nella realtà, ricordiamo non un personaggio di fantasia, ma un eroe in carne e ossa, con una delle sue frasi più significative:

“Il vigliacco muore più volte al giorno, il coraggioso una volta sola”
Giovanni Falcone

Capitan America – Trailer e Trama

Se sei curioso, guarda il trailer del film su YouTube o leggi la trama su Wikipedia.

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