Tutti i colori del bambino
Il piccolo principe è un film di animazione tratto dal libro – non religioso – più tradotto al mondo di Antoine de Saint-Exupéry.
È la storia di una bambina che si trasferisce con la madre in una nuova casa grigia e lineare, geometricamente integrata nel quartiere grigio e lineare della miglior scuola del paese: la Werth Academy. In questo scenario, però, c’è un’eccezione: l’abitazione adiacente di un simpatico vecchietto, distonica, fatiscente, ma dalla personalità coloratissima.
Nella casa della razionalità materna è tutto programmato per far diventare la figlia una “meravigliosa adulta“… ci sono schemi da seguire, compiti da svolgere, impegni da eseguire a ogni ora. Ma a un bimbo non si può imporre una quotidianità di doveri. E così, mentre la mamma è al lavoro, la bambina scopre di nascosto la casa dell’immaginazione dell’anziano vicino, assaporando lo stupore del gioco, della fantasia e della narrazione. Quel signore, infatti, le consentirà di vivere la favola indimenticabile del Piccolo Principe, la storia di un pilota d’aerei precipitato nel deserto e del curioso fanciullo che gli chiede di disegnargli una pecora…
Il genitore che entra nel mondo del suo piccolo
Il bimbo felice coltiva il suo immaginario, giocando e fantasticando. E un adulto dovrebbe essere in grado di entrare in questo mondo (come fa l’aviatore con il principino), non il contrario (come avviene nella maggior parte delle famiglie), rinunciando magari a quelle aspettative troppo condizionanti, ed evitando di tarpare quelle ali fantastiche che permettono di andare lontano.
Per far sì che i nostri bambini siano più sereni, per far sì che la fantasia non muoia quando diventiamo grandi, per far sì che quel bimbo che siamo stati tanto tempo fa possa continuare a esprimersi, è fondamentale ascoltare il fanciullo che ci abita: colui che si incanta davanti al volo insolito di una farfalla colorata, o che rimane stupefatto davanti alla magia del suono che può produrre un filo d’erba tra le labbra.
Libera il bambino che c’è in te
È vero che un adulto in gamba si fa guidare dalla logica e dalla responsabilità, ma per completarsi davvero, dovrebbe attingere da quel pozzo di tenerezza e creatività che solo la sua parte infantile profonda può regalargli, aiutandolo a ritrovare la leggerezza nei momenti più difficili e a intraprendere nuovi progetti nei momenti più fertili.
Libera dunque il bimbo che è ancora dentro di te, prova a recuperare da lui l’amore, lo stupore e la meraviglia che portano con sé un enorme potenziale trasformativo, tenendo sempre presente che “Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi“.
Il senso della vita
Nel suo viaggio, il Piccolo Principe incontra una serie di personaggi stravaganti che rappresentano stereotipi (archetipi) della società contemporanea: dal banchiere, al giullare, al re, adulti (rin)chiusi egocentricamente sul loro piccolo pianeta, isolati nella loro centrifuga di interessi personali, che non tiene conto del resto del cosmo (vi viene in mente qualcuno?).
Metaforicamente, infatti, ogni persona rappresenta un piccolo mondo fatto di infinite complessità, che troppo spesso ruota su se stesso senza fare quei piccoli, grandi passaggi di consapevolezza necessari per vivere con speranza e serenità.
Del resto, noi siamo una Parte preziosa di un Tutto incredibilmente coeso e interconnesso da un energico collante invisibile: l’amore, che in ogni sua forma, ci ricorda che non siamo mai soli…
Il piccolo principe – Trailer e Trama
Se sei curioso, guarda il trailer del film su YouTube, o leggi la trama su Wikipedia.