Inside out – L’importanza di tutte le nostre emozioni

Inside out

Vi capita mai di guardare qualcuno e chiedervi che cosa gli passa per la testa?

complessi meccanismi della psiche letti attraverso un viaggio fantastico tra i coloratissimi scenari immaginari del subconscio della piccola Riley e dei suoi genitori.
Inside out è un film d’animazione che ci aiuta a comprendere in modo semplice il funzionamento di quel misterioso microcosmo di neuroni e sinapsi che è la nostra mente.
Protagoniste di questa favola contemporanea sono le emozioni, quelle basiche, ampiamente studiate da uno degli psicologi più importanti del ventesimo secolo — nonché consulente del film — Paul Ekman. E proprio Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto sono i simpatici personaggi interiori che, dalla loro console, infondono diverse tonalità cromatiche e umorali a esperienze e ricordi.
Ad accompagnarle per una parte del tragitto c’è l’elefantino di zucchero filato Bing Bong, l’amico immaginario dell’infanzia, colui che per un lungo periodo dello sviluppo fa da tramite con il nostro mondo favolistico interno, un simbolo che vediamo sparire man mano che ci avviciniamo all’età adulta, con il pericolo di veder svanire anche la capacità di giocare, ma soprattutto di fantasticare nella nostra personalissima “Immagilandia“.

Tutte le emozioni sono vitali

La mente si alimenta di emozioni ed è importante nutrirla con un po’ di tutto. Una dieta emotiva equilibrata è segno di un animo sano e aperto al mondo, che ci permette di osservare e osservarci da varie prospettive.
Inside out ci rivela che non esistono emozioni cattive o sbagliate… anche stati apparentemente negativi come tristezza e paura, infatti, hanno una grande utilità, che ci consente di crescere e di far fronte a situazioni e momenti diversi che la vita ci presenta.
Dunque la tristezza può insegnarci a elaborare il lutto di una perdita di una persona cara, e più in generale di una separazione da chi amiamo, o ad affrontare un importante cambiamento individuale che ci rimette completamente in discussione (il trasferimento di Riley da una città a un’altra è un caso tipico).
La paura può insegnarci a riconoscere le minacce. Nascondendola, rifuggendola, non ascoltandola, rischiamo di non capire le vere cause dei nostri turbamenti, e di aprirci a disagi fastidiosi e incontrollati come, per esempio, attacchi di ansia o di panico.
Il disgusto può insegnarci a discriminare tra buono e cattivo e ad assaporare ciò che ci piace realmente… sempre se non lo utilizziamo come un’abituale forma cinica di giudizio nei confronti degli altri, atteggiamento purtroppo sempre più diffuso nella società di oggi!
La rabbia può insegnarci a sfogare l’aggressività e, magari, a trasformarla in assertività
La gioia può insegnarci a ridere di più e a gustare appieno piccoli e grandi attimi di felicità

Quando l’emozione si trasforma in sentimento

Forse conosciamo più di qualcuno dominato principalmente da un’emozione. Avete un amico sempre triste o una compagna di classe sempre allegra? Un capo sempre arrabbiato o un collega sempre spaurito? Insomma persone che vivono soprattutto una dimensione e non riescono a dare spazio alle altre? Attenzione, perché quell’umore costante rischia di tramutarsi in un sentimento duraturo!
Le altre emozioni rischiano di atrofizzarsi proprio come muscoli inutilizzati. Se le lasciamo troppo tempo nell’oblio, infatti, potremmo non sperimentarle più coscientemente… e se non permettiamo loro esprimersi in modo sano, potrebbero rivoltarsi contro di noi con risultati imprevedibili…

La magia dentro di noi

Le emozioni toccano e caratterizzano le nostre esperienze e seguono processi a volte eclatanti, a volte molto sottili. Possono variare a seconda dei pensieri, dei vissuti, degli ormoni, dei bioritmi, del… meteo(!) e di chissà quanti e quali altri fattori…
Ogni episodio quotidiano si trasforma in una “Sfera dei ricordi” dal colore diverso a seconda dello stato emotivo associato… se poco rilevante, può essere rapidamente archiviato o addirittura messo nella “Discarica dei ricordi“, mentre, se è particolarmente importante e continuativo, può amplificarsi e diversificarsi in una grande “Isola della personalità“, tratto fondamentale del nostro essere (dalla famiglia, all’amicizia, allo sport, all’etica, alla… stupidera!). Queste oasi crescono e formano parti integranti della personalità, ma possono modificarsi profondamente e addirittura franare sotto il peso di sentimenti troppo negativi o cambiamenti troppo gravosi.
Per completare il panorama delle meraviglie della psiche, troviamo gli “Spazzini della memoria“, che rimuovono il superfluo… l’ambiente del “Pensiero astratto“, che può diventare deleterio quando si abusa delle speculazioni filosofiche… il “Treno dei pensieri” che non ha mete né orari… la “Cineproduzione di sogni“, quell’incredibile racconto pieno di enigmi che il nostro regista inconscio mette in scena tutte le notti… l’abisso delle angosce più oscure… fino all’incanto di un sogno a occhi aperti (il pilota brasiliano e il suo “Andiamo, vola con me, Gatinha!“).
In sostanza, Inside out è una fucina di metafore intuitive che, con intelligenza e creatività, danno una lettura più chiara dell’eccezionale complessità di una mente così magica e stupefacente come la nostra!

Inside out – Trailer e Trama

Se sei curioso, guarda il trailer del film su YouTube o leggi la trama su Wikipedia.

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