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La Dolce Vita Interiore

La critica tradizionale

Il linguaggio pop dei blogger contemporanei ha invaso da tempo un campo che una volta era a uso esclusivo di pochi autorevoli cinegiornalisti, portando di fatto una crisi nella critica tradizionale specializzata e una successiva evoluzione social-centrica (per un approfondimento molto interessante sul tema in tutta la sua ampiezza, rimandiamo a questa pagina).

Il mix tra oggettivo e soggettivo

Ognuno di noi può avere idee completamente diverse di una pellicola, soprattutto a seconda delle dinamiche psichiche personali, che condizionano inevitabilmente i nostri gusti, cinematografici e non. Quante volte vi sarà capitato di ascoltare da amici o parenti frasi del tipo: “Troppo bello!” o “È una gran fesseria!”… dello stesso film!
Del resto, i canoni della bellezza oggettiva del tempo e del contesto culturale in cui viviamo si mescolano ai gusti soggettivi, creando una diversa mistura di colori e, di conseguenza, un dipinto originale, un parere unico, attraverso il quale esprimiamo una o più parti della nostra identità.
Inoltre, pur non accorgendocene, il subconscio intercetta e reagisce ai simboli in modi spesso a noi ignoti, consentendoci in alcuni casi di vivere esperienze memorabili, fino addirittura a sperimentare trasformazioni che ci cambieranno per sempre.

La Dolce Vita Interiore – Psicologia al cinema

Il mondo è già talmente pieno di voti e giudizi, che crediamo non ne servano altri. Con La Dolce Vita Interiore vorremmo dare una lettura metaforica (in pillole/gocce e, se serve, in dosi massicce!) di un film che ci è particolarmente piaciuto per i suoi intrecci vitali, o nel quale abbiamo trovato uno spunto di riflessione interessante, una fonte di ispirazione, o ancora in cui abbiamo intuito un potenziale effetto terapeutico, da un sorriso di consapevolezza fino a un abbraccio profondo.
Proveremo dunque a cogliere alcuni dei tanti possibili risvolti psicologici nascosti nelle trame di quei racconti sempre più suggestivi e complessi che i registi mettono in scena, e che, quando sono in grado di miscelare opportunamente gli archetipi e di interpretare i misteriosi flussi dell’inconscio collettivo, ottengono il gradimento di intere comunità, divenendo così veri e propri nuovi miti.

Dott. Luca Bernardelli
Psicologo

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