Buono o cattivo?
Suicide Squad è un cinecomic che offre differenti spunti di riflessione: dalle dinamiche di gruppo (seppur poco approfondite nel film) ai rapporti di coppia patologici (anche se la relazione tra Joker e Harley Quinn è alquanto snaturata rispetto al fumetto); dai messaggi positivi, come il duro addestramento che sconfigge pratiche più “comode” come la magia, fino al più classico “l’unione fa la forza“.
Ma c’è un altro tema interessante legato alla morale della società occidentale: il confine sempre più sfumato tra buono e cattivo…
Buoni e cattivi esistono ancora?
Deadshot, Harley Quinn, Capitan Boomerang, El Diablo, Killer Croc (più Katana e Rick Flag), sono una squadra speciale di “cattivi” al servizio dei “buoni”.
Ma siamo sicuri che i cattivi siano davvero cattivi? E che i buoni siano davvero buoni?
Lo stesso folle Joker, il cattivo per eccellenza, qui è un moderno Romeo… e la stessa Amanda Waller, l’agente al servizio del governo, non è propriamente una filantropa!
In effetti, Suicide Squad, e in generale una moltitudine di film e telefilm contemporanei, non dipingono più i classici protagonisti buoni e i tradizionali personaggi cattivi, creando nel telespettatore una maggior difficoltà nel riconoscerli così nettamente come in passato.
Infatti, antagonisti, nemici, nemesi (le nostre ombre!) degli eroi dei miti odierni, rivelano personalità sempre più complesse, che combinano aspetti (giudicati) buoni e cattivi.
E forse queste etichette morali stanno iniziando a cambiare forma anche dentro di noi…
Buoni O cattivi? Buoni E cattivi!
La consapevolezza di avere dentro di sé parti (considerate) cattive, come l’aggressività, può consentirci di esplorarle e conoscerle prima che si esprimano nei modi e nei momenti più inattesi. Difatti, nella vita quotidiana, se rifiutati, questi aspetti potrebbero diventare pericolosi, venendo a galla con effetti potenzialmente distruttivi, per noi e per gli altri. “Era un così bravo ragazzo” è una delle frasi che i telegiornali usano per descrivere una persona che ha appena commesso un delitto, in preda a uno stato alterato di coscienza, un incontrollabile raptus di collera. Una rabbia tanto esplosiva, se affrontata in tempo, magari avrebbe potuto essere trasformata in assertività o grinta!
Altrettanto importante è accettare le nostre parti buone, come la tenerezza, e non negarle solo perché, di frequente, la nostra cultura le scambia superficialmente per debolezze. La scenetta in cui Deadshot non vuole essere abbracciato da Rick Flag è piuttosto significativa…
Terapeuti buoni e cattivi
Non dobbiamo far finta che i pensieri “sporchi” non esistano – siamo esseri umani –, ma se diventano ricorrenti, insistenti, addirittura insopportabili, possiamo comprenderli e alleggerirli, magari con il supporto di un terapeuta particolarmente empatico.
A tal proposito, spesso agli autori americani (ma non solo) piace portare la figura dello psichiatra/psicologo/psicoterapeuta sull’orlo del baratro, ai confini della pazzia e ben oltre, come testimoniato dalle metamorfosi di fior fior di professionisti: dalla dottoressa della squadra suicida Harleen Frances Quinzel al dottor Hannibal Lecter, da Jade a Leo Green (solo per citarne alcuni), forse per far capire quanto sia arduo affacciarsi sull’abisso senza caderci dentro.
Nota di colore a parte, in caso di vero bisogno, è essenziale potersi permettere un valido sostegno, che ci aiuti a proteggere e preservare il nostro equilibrio. Anche perché, se stiamo bene noi, possiamo far star bene tutto il nostro mondo…
Suicide Squad – Trailer e Trama
Se sei curioso, guarda il trailer del film su YouTube, o leggi la trama su Wikipedia.